In origine erano le ombre cinesi e la lanterna magica, antesignane delle moderne proiezioni architetturali e del video mapping.
In realtà il video mapping altro non è che la tecnica di proiettare immagini, fisse e in movimento, su superfici reali. La mappatura, giocando sull’illusione ottica tra la superficie reale e il suo “rivestimento” virtuale, modifica la percezione visiva dello spettatore creando una sorprendente esperienza sensoriale.
Il video mapping può essere realizzato proiettando sugli edifici architettonici, sulle pareti di stanze con una mappatura a 360° gradi oppure su qualsiasi tipo di oggetto, piccolo o grande che sia. Il fatto che sia possibile mappare qualsiasi oggetto, ottenendo effetti visuali sorprendenti, fa sì che il video mapping venga molto utilizzato anche come strumento di marketing, in fiere ed esposizioni e per la presentazione di nuovi prodotti.
Il processo di realizzazione di un moderno mapping è piuttosto complesso. Prima di tutto si deve creare al computer un modello 3D della superficie, completo di tutti i dettagli e perfettamente in scala. In seguito si inseriscono le maschere necessarie per ricreare virtualmente le superfici da proiettare. Successivamente, dopo aver realizzato i contenuti da proiettare, si importano i media nel software che sarà utilizzato per gestire il mapping e si potrà procedererà ad una proiezione di prova sulla superficie reale, dopo aver tarato ed allineato i diversi videoproiettori.
Io personalmente preferisco utilizzare Watchout di Dataton, non solo per la grande versatilità nella gestione di qualsiasi tipo di media digitale, ma soprattutto per le caratteristiche della sua sezione di mapping 3D.
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